Ugo Foscolo


Un sentimento profondo di tristezza e nostalgia domina nel celebre e struggente inetto "A Zacinto", l'isola ove il poeta trascorse la sua infanzia, ma dove non avrebbe potuto chiudere gli occhi nel riposo della morte, A lui, profugo di Zante ed esule veneziano, la  sorte aveva decretato una fine ben lontana dalla sua terra materna; il poeta lo sa e con parole profetiche lo scrive nei suoi versi. Non tornerà più, infatti, nella sua amata isola, nemmeno da morto come invece era accaduto per l'altro grande poeta di Zante, Andrea Calvos, contemporaneo di Foscolo, le cui reliquie furono trasportar a Zacinto ed oggi si trovano nel mausoleo del museo Dionisio Solomos, anche questi scrittore e poeta, il più grande scrittore di Zante e famoso per tutta la grecia. Fu, il Solomos, l'autore dell'inno alla Libertà che poi è diventato l'inno nazionale greco. Ancora oggi a Zante c'è una chiesetta con un'icona sacra /Aghio Fanouris) presso la quale il bambino Foscolo andava a studiare approfittando di un lumicino a olio che richiamava il libro. La chiesetta si trova antistante la casa del poeta, casa che (anche qui ironia della sorte) fu bombardata durante l'ultima guerra dalle truppe alleate italo-tedesche e pare che la prima bomba a cadere sull'isola fu quella che distrusse definitivamente la casa. 
"Gli italiani ne furono a tal punto rammaricati che la ricostruirono, ma purtroppo nell'agosto del 1953 la casa fu definitivamente rasa al suolo da un disastroso terremoto che cancellò quasi tutta l'isola. Sul sito della casa del Nostro fu collocato un cenotafio con un angelo marmoreo alla base del quale furono incisi gli ultimi 3 versi del sonetto "A ZACINTO". Ma nel 2015, ad opera dell'Associazione culturale di Zacinto "Ugo Foscolo", in concomitanza col comune di Zante che aveva già stanziato i fondi, si dette inizio alla ricostruzione della casa, fedele all'originale e oggi l'opera è compiuta. Sarà una casa Museo-Biblioteca e e sarà inaugurata a luglio 2016.

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